Sifu
Mauro Gibin
[…] credo che la sfida più grande per un praticante di Arti Marziali sia il riuscire a portare la Via in ogni aspetto della vita quotidiana. Con il metodo e la coltivazione del sé, il cammino diventerà sempre più chiaro. Solo così possiamo rendere il giusto compimento di questa pratica […]
gli inizi…
Il primo incontro con le Arti Marziali lo ebbi relativamente tardi, avevo infatti 19 anni. Ero in una di quelle fasi (appena lasciato dalla fidanzata dell’epoca) in cui ci si rende conto che è arrivato il momento di catalizzare tutte le energie in un qualcosa di costruttivo, visto che all’epoca studiavo (poco) e i miei pomeriggi e le mie serate non avevano uno scopo ben preciso.
In un caldo pomeriggio del 1999 trovai in un bar del mio paese un volantino che promuoveva un interessante sistema di Difesa Personale. Ricordo ancora bene quel volantino giallo con un uomo a petto nudo (scoprii dopo essere Sifu Cuciuffo) che colpiva il suo assistente in una posa plastica che mi affascinò subito.
Fu così che chiamai il numero del volantino e mi rispose quello che a breve sarebbe diventato il mio primo Sihing: Andrea Vismara. Durante la telefonata, con grande delusione, scoprivo che il corso più vicino era a Savona (più di 40Km da dove abitavo), ma scoprii anche che il sabato successivo ci sarebbe stata una dimostrazione di questa scuola proprio nella mia città.
Per timidezza e per avere un parere più “autorevole” del mio mi feci accompagnare a questa dimostrazione da un mio amico già praticante di Aikido e Jeet Kune Do.
Ricordo quella dimostrazione molto bene, il Sihing e gli allievi che erano presenti e devo dire che il tipo di pratica che vidi mi deluse molto (con il senno di poi posso dire che ero io a non capire ciò che veniva dimostrato e questo è uno dei motivi che ancora oggi mi fa pensare che le dimostrazioni di quel tipo creino più danno che altro alla nostra Arte). Per questo motivo non avevo assolutamente intenzione di percorrere quasi 200Km a settimana per praticare “questa cosa” che nemmeno mi piaceva, ma il mio amico insistette per andare e così usufruimmo delle lezioni gratuite introduttive che l’istruttore offriva.
Fu proprio praticando da circa un mese che questa disciplina, che all’inizio non mi piaceva, si iniziò a fare largo nel mio cuore man mano che evidenziava i miei limiti e le mie debolezze.
Come nota divertente posso dire che il mio amico cessò la pratiche dopo le prime settimane lasciandomi da solo in queste trasferte a Savona. Con il mio primo Istruttore legai fin da subito e fin dai primi tempi iniziai a integrare le normali lezioni con lezioni private settimanali.
Il mio Istruttore all’epoca era nella EWTO, ma non mi fece tesserare in quell’associazione perché era nell’aria un grosso cambiamento, infatti il suo insegnate (Sifu Massimo Giammarinaro) di lì a poco avrebbe seguito il suo Sifu (Emin Boztepe) nella neonata sua associazione. Fù così che il mio primo tesserino è EBMAS.
Seguivo tutte le lezioni sia con il mio Sihing, sia tutti gli stages e corsi istruttori di Sifu Emin e con molti degli esponenti di quella associazione, tra cui ricordo appunto Sifu Massimo Giammarinaro, Sifu Rosario Alessio, Sifu Davide Laringi, Sifu Yasin Mengulluoglu e altri.
E’ durante la mia permanenza in EBMAS che iniziai a praticare anche l’Escrima (Arte Marziale Filippina) sotto la guida di Sifu Emin e del GM Renè Latosa.
Dopo parecchi anni (parliamo del 2010) ebbi poi l’opportunità di completare questo percorso di formazione direttamente con Master Renè con il quale nacque un bel rapporto che va avanti tuttora, anche se oggi insegno questa disciplina solo privatamente e con seminari a tema.
le prime difficoltà…
Dopo circa 2 anni di frequenza del corso a Savona, il mio Istruttore mi chiese di fargli da assistente nell’apertura di un nuovo corso nel mio paese ed accettai di buon grado perché in questo modo vedevo raddoppiare il monte ore di pratica!
Le difficoltà in questo progetto furono enormi (anche perché all’epoca non avevo la più pallida idea di come far funzionare bene un corso di Kung Fu e il tutto stentava a decollare. In quegli anni cambiammo diverse palestre che ci ospitavano nelle loro sale fintess e il numero degli allievi oscillava sempre tra 1 e 10 persone. Siccome il mio Istruttore, a causa delle condizioni di salute di suo padre, non poteva essere presente spesso alle lezioni, ricordo serate ad aspettare che qualcuno si presentasse al corso, per poi riprendere la borsa e tornare a casa deluso.
Le cose si fecero ancora più dure quando il mio Sihing decise di ritirarsi dall’insegnamento proprio per stare vicino a suo padre ed io “ereditai” il suo corso di Loano. Era difficile trovare uno spazio dove poter fare lezione ad un costo ragionevole ed era davvero frustrante ritrovarmi da solo a sperare che qualcuno si presentasse. Giornate intere di volantinaggio che sembravano non fruttare nulla!
Oggi, a distanza di anni, rivedo quei momenti con nostalgia e penso sia proprio in quel periodo che sia germogliata in me la voglia di “farcela con il Kung Fu!”.
Avendo perso la mia guida ed il mio insegnate decisi di seguire le sue orme diventando così allievo di Sifu Massimo Giammarinaro recandomi a Livorno ogni 15 giorni per rivedere quanto appreso dall’inizio nuovamente e progredire nel mio apprendimento. Viaggiare fino a Livorno per imparare il Wing Tjun era per me davvero un viaggio lungo; erano infatti 600 Km andata e ritorno! (ora sorrido pensando che adesso i chilometri da fare per imparare sono 20.000).
Feci un anno intenso così fino al maggio 2006 quando ricevetti la qualifica di Istruttore proprio da Sifu Emin Boztepe: il mio primo traguardo!
Passò circa un anno e presi per la prima volta una importante decisione: cambiare scuola.
Avevo la sensazione che da un punto di vista tecnico che i miei progressi andassero a rilento e (sbagliando) attribuivo questo al fatto che i miei insegnati vedessero il mio referente e mito (Emin Boztepe) solo un paio di volte all’anno ed in occasione dei seminari pubblici.
Per me imparare un Sistema voleva dire ben altro.Per questo motivo alla fine del 2007 rassegnai le mie dimissioni in EBMAS e mi misi a cercare un punto di riferimento tecnico capace di portarmi avanti nel mio cammino focalizzando ogni sforzo nell’imparare e nel trasmettere ai miei allievi (che all’epoca si contavano sulle dita di una mano).
una continua ricerca…
In questa fase venni in contatto con Sifu Michael Fries che all’epoca era fermo dall’insegnamento eccezion fatta per qualche lezione privata che dava in casa sua. Lo incontrai e rimasi da subito affascinato dal suo approccio all’insegnamento del Wing Tjun libero da schemi e impostazioni come fino a quel momento avevo appreso. Studia con lui per due anni esatti accumulando più di 350 ore di lezioni perivate con lui.
Sono grato per ogni insegnamento ricevuto da ogni singolo Maestro che ho avuto nella mia carriera, ma a Sifu Fries devo una particolare menzione per come mise in me il “seme” del ragionare fuori dagli schemi che poi in futuro mi diede il coraggio e la “follia” di agire come ho fatto.
Nel 2008 Sifu Fries decise di ricostruire una associazione e gli diedi una mano sia da un punto di vista logistico che organizzativo nella nascita della “MFT-Modus In Rebus”. Purtroppo fin da subito i nostri due caratteri “caldi” si scontrarono su alcuni punti che per me erano importanti e decisi così di non continuare con quello che stavamo “mettendo in piedi”.
In quel periodo sperimentai varie “vie” che conoscevo all’epoca e feci feci alcune lezioni con Sifu Nunzio Nastasi in Sicilia e provai anche a frequentare per un mese il corso EWTO di Savona tenuto da Sifu Maurizio Corti, ma la mia mente era bloccata su un video che trovai su internet di un giovane Maestro che abitava in Olanda che si muoveva come nessuno: Sifu Sergio Iadarola.
Nel mio folle peregrinare di Maestro in Maestro provai a contattarlo, ma oltre a ricevere una tardiva risposta (parliamo di mesi), rimasi deluso nello scoprire che non avrei potuto ricevere lezioni direttamente da lui se non iscrivendomi alle sue classi ad Amsterdam.
Cercai dunque qualcuno che avesse studiato con lui l’intero sistema di GM Leung Ting (all’epoca pensavo che questo fosse IL Wing Tjun) e così venni a conoscenza di Sifu Franco Giannone di Novara. Lo incontrai un mercoledì mattina e fin da subito mi fece una bella impressione del “maestro di provincia a basso profilo” che insegnava per passione e basta.
Vedevo così coronato uno dei miei sogni: il Sistema di Sifu Sergio Iadarola.
Inizia così un anno davvero intenso, che ora vi voglio raccontare: partivo il martedì mattina alle 6 da casa mia per recarmi a Novara (300Km) ed essere lì per le 9 dove facevo lezione fino alle 12, poi ritorno e di corsa a lavorare alle 15 (non facevo ancore Kung Fu a tempo pieno) e la stessa cosa facevo il giorno successivo.
Feci questo per un intero anno: pioggia, neve, nebbia, ghiaccio, caldo afoso, ma così ebbi l’opportunità di studiare tutto il programma del Leung Ting Wing Tsun (fonte Iadarola) (armi escluse).
i grandi cambiamenti nascono per caso!
L’incontro che cambiò la mia vita
Nell’agosto 2009 decisi di coronare uno dei miei sogni: quello che poi si rivelò il mio primo viaggio ad Hong Kong!
Fu un esperienza incredibile che mi vide proiettato in una realtà che per me era come Disneyland!
Obiettivo di quel primo viaggio era quello di trovare un maestro (possibilmente anziano) cinese di Wing Tjun. Visitai e presi lezioni da un sacco di Maestri tra cui: Ip Chun, Ip Chin, Sam Lau, Siu Yuk Man solo per menzionarne alcuni, ma in nessuna di queste scuole trovai il Wing Tjun che “cercavo”.
Fu quasi per combinazione (la sua scuola si trova di fianco a quella di Sifu Leung Ting) che entrai nella scuola di Wan Kam Leung e lo conobbi personalmente in quanto mi fece lui la lezione introduttiva.
Rimasi letteralmente strabiliato dalle capacità di questo Maestro che fino a quel momento furono il massimo che avevo visto e ciò mi spinse a diventare suo allievo frequentando tutte le lezioni e prendendo una settimana intensiva di lezioni private con lui.
E’ proprio durante questa permanenza ad Hong Kong che noto un post su Facebook di Sifu Sergio Iadarola (che viveva ancora ad Amsterdam) che si accingeva ad arrivare ad Hong Kong e così, con un po’ di faccia tosta e di coraggio gli chiesi se era possibile incontrarci e così avvenne.
Da quel momento in poi ogni certezza, punto di riferimento e convinzione fu spazzata via facendomi scoprire un panorama davvero ampio e completo nel Wing Tjun per non parlare di una capacità tecnica e applicativa senza eguali!
Decisi in quell’istante chi sarebbe stato il mio SIFU per la vita, con il quale nel 2012 faccio il Bai Si (cerimonia del tè).
Non fu affatto facile diventare suo allievo in quanto all’epoca i suoi impegni lo limitavano molto nell’insegnare privatamente (condizione che assolutamente io volevo) e per riuscire in ciò, ad una sola settimana dal mio rientro in Italia, mi recai ad Amsterdam per incontrarlo e “stressarlo” nuovamente.
Nell’agosto del 2009 ad Hong Kong, oltre ad avvenire questo importante passo per il mio Wing Tjun, avvenne un altro importante accadimento: iniziai con Master Cheng a Studiare il Taiji (famiglia Yang) e il Qi Gong. All’inizio presi molto alla “leggera” questa pratica che vedevo solo sotto l’aspetto salutistico e di complemento nella mia pratica per lo sviluppo della morbidezza, ma in futuro si rivelò davvero importante avere queste basi.
Proprio di ritorno da questo viaggio decido che la mia vita d’ora in avanti sarebbe stata dedicata interamente allo studio, alla pratiche e all’insegnamento del Kung Fu.
percorri una strada che già hai percorso ed arriverai ad una meta che già conosci;
percorri una strada che non conosci e giungerai in luoghi mai visti prima
Nel 2011, dopo aver studiato sotto la guida di Sifu Sergio e dei suoi mentori in gestione delle scuole professionali di Kung Fu, decido di aprire la mia prima Accademia interamente dedicata al Wing Tjun a Loano. Siccome Loano è paese non molto grande (12.000 abitanti) in provincia di Savona quando iniziai a parlare del mio progetto con amici e conoscenti del settore e non, feci fatica a trovare supporto morale in questa “impresa”, ed era ovvio; Se non fossi stato (come ero) fortemente convinto della riuscita di questo progetto, anche io avrei percepito tutto come impossibile.
Oltre alle ridotte dimensioni della città (ed una conseguente limitata “clientela”), in zona erano già presenti numerosi corsi di Arti Marziali e Sport da Combattimento (2 di Karate, 4 di Kick Boxing, 1 di Jett Kune Do, 2 di Krav Maga, 1 di WuShu, 1 di Wing Chun, 1 di Jiu Jitsu, 1 di Aikido tra le principali) che operavano sul territorio da diversi anni. Un altro fattore che pareva essere di enorme ostacolo per il progetto era quello economico: mi trovavo a farmi carico di un affitto e di un investimento iniziale importante a differenza degli altri corsi che utilizzavano principalmente strutture comunali con evidenti minori costi di gestione e questo mi avrebbe posizionato inevitabilmente (dando un servizio completamente diverso) su una fascia di retta mensile maggiore rispetto a chi era già operativo, il tutto in un momento economico nazionale di inizio di quella che poi si è rivelata essere una delle peggiori crisi degli ultimi tempi.
È naturale che le critiche a questo mio progetto furono forti, specialmente dalle persone che avevo vicino, ma io ci credevo, sapevo che si poteva fare ed essendone fortemente convinto, sentivo il dovere di farlo.
Il giorno che aprii ufficialmente l’Accademia avevo “ben” 7 iscritti all’attivo e non vi nascondo che non dormii per alcuni mesi, feci di tutto (ma dico veramente di tutto) per promuovere quello che con uno sforzo e sacrificio immane stavo cercando di mettere in moto e come per tutte le cose che sono nel nostro cuore da realizzare, al termine della prima stagione l’Accademia aveva 130 iscritti. Fu una soddisfazione incredibile che mi rese davvero felice e mi spinse a fare un passo ulteriore: iniziai a formare uno staff di validissime persone che potessero aiutarmi a portare avanti questo “sogno realizzato”.
Oggi questa Accademia è ancora attiva anche se non ci insegno più da alcuni anni (se non per fare i corsi dedicati agli istruttori) ed è portata avanti da dei miei collaboratori.
il mio SIFU e il percorso nell’IWKA
In quel periodo con Sifu Sergio iniziai un percorso intenso ed impegnativo che dura tuttora e che mi ha fatto accumulare circa 2.000 ore di lezioni private senza contare tutti i corsi e i seminari fatti con lui e mi ha portato a prendere casa anche ad Hong Kong dove vivo per lunghi periodi.
In questo percorso rivedi (se posso usare questo termine perché in realtà dovrei dire “vedo”) il Sistema Leung Ting completo e iniziai a studiare diversi lineari di Wing Tjun tra cui Tang Yick Wing Chun, Gu Lao Wing Chun, Yuen Kai San Wing Chun, Wai Yan Weng Chun, ecc…
Studiai nuovamente tutti i programmi allievo da zero (per la 5 volta nella mia vita) e conseguii nel 2012 il 5°PG (Grado Maestro) nel Sistema IWKA.
La voglia di scoprire le origni del Wing Tjun e dei suoi antenati di Sifu Sergio mi spinse a seguirlo a partire dal 2010 nello studio di sistemi antenati quali ad esempio il White Crane, cosa che mi sento di dire senza dubbio alcuno che mi ha aiutato notevolmente nella comprensione di ciò che facevo.
Non avendo mai abbandonato i miei studi delle cosiddette “Arti Interne” ho avuto la fortuna di iniziare a studiare sotto la guida di Sifu Sergio anche il Taiji di Master Haung Shen Shyan e della Famiglia di Master Tien Shao Lin per il lineaggio Yang. Nel novembre 2015 diventai il primo Insegnate Certificati di IWKA Taiji Quan e da quel momento iniziai a trasmettere quest’Arte per preservarne aspetti, concetti e pratica.
Questo studio e questa pratica sono state le basi per poter comprendere e praticare correttamente il Wing Chun interno del 1700 lineaggio Yik Kam.
Questo particolare lineaggio ha preservato il “Big Beng” del Wing Chun ovvero il momento della fusione di White Crane con Emei 12 Zhuang nella forma Siu Lin Tao.
Lo studiare e praticare questo lineaggio ha veramente rivoluzionato la mia pratica e mi ha fatto capire ancor di più la “forza dell’interno”. Ciò rappresenta oggi il mio allenamento base quotidiano.
Vedere oggi ripercorrere da alcuni allievi del corso istruttori (IWKA C.I.T. Certified Instructor Training) i momenti che ho vissuto in prima persona per poter iniziare ad insegnare queste discipline riempie il mio cuore di orgoglio e percepisco in loro le stesse sofferenze, difficoltà, dubbi e aspettative che avevo quando ero al posto loro. Nei corsi che faccio metto a loro disposizione tutta la mia esperienza che ho accumulato in questi anni sperando di aiutarli nel non compiere gli stessi errori che ho fatto io, così avranno modo di fare i loro.
Nel 2016 nasce un ulteriore nuovo ambizioso progetto: la Scuola Orientale di Savona, ovvero un centro nel capoluogo provinciale per la pratica del Wing Tjun, Taiji e Qi Gong diretto da me e dal mio Staff. Una nuova sfida per la diffusione e l’insegnamento delle Arti Marziali e Discipline Orientali di qualità.
A settembre 2017, durante il Summercamp Internazionale, ricevo a sorpresa il 7° Grado Master, un importante riconoscimento che non fa altro che stimolare ulteriormente la mia voglia di crescere mantenendo la mente dell’ “eterno studente.
Ho sposato il progetto IWKA (Internal Wisdom and Knowledge Association) nella divulgazione e condivisione di questo sapere, il che mi porta ad essere sempre in viaggio in Italia e in Europa per insegnare in seminari e fare corsi di formazione per istruttori, ma ancora oggi ho quello spirito e quella voglia che avevo proprio trovandomi da solo nella palestra, senza allievi e dirmi: “Dovrai farcela con il Kung Fu!!!”
